Atti di sottomissione
La tua scelta di fatto non conta. A contare è il mio desiderio, e non voglio sentirmi in colpa per averti costretto. Non puoi ripensarci? Le moine sono un atto di codardia, e di violenza. Quando cambi il no di una persona con un si facendo le moine le stai rubando qualcosa.

Come scrive nei ringraziamenti Megan Nolan questa è una storia di un non amore.
La protagonista è una ventenne irlandese disinnamorata di sé stessa, che si lega a Ciaran, un uomo egocentrico e anaffettivo ed ancora emotivamente coinvolto nella sua precedente relazione. Iniziano a frequentarsi e il loro rapporto pieno di passione, nuovi inizi, ma anche di eccessive gelosie e sadismo, fa sì che la protagonista annulli sé stessa sperando che sia lui ad esaudire i suoi desideri e bisogni, ma ritrovandosi a fare propri i desideri e i bisogni del compagno.
Immagino volessi diventare necessaria per Ciaran, ignorando che lui aveva comunque bisogno di me. Volevo che vivesse in un mondo dove ogni sua potenziale esigenza fosse stata preventivamente soddisfatta.
Atti di sottomissione è una storia forte, scomoda, ma anche indulgente.
Prova a dare le giuste risposte ai perché di tante dinamiche complesse e tossiche che si innescano in relazione squilibrate.
Pensavo che l’amore di un uomo mi avrebbe riempito così tanto che non avrei avuto più bisogno di bere, mangiare, tagliarmi o fare di nuovo qualsiasi altra cosa al mio corpo. Pensavo che se ne sarebbe fatto carico al posto mio.
Il tema principale è sicuramente la dipendenza affettiva, l’auto sabotaggio come conseguenza della sopportazione di comportamenti malsani subiti; la familiarità con il dolore che diventa conforto e la difficoltà dal fuggire da persone sbagliate.
E’ una scrittura liberatoria, dura, consapevole e coraggiosa: in mezzo al dolore, alla repulsione, alla disapprovazione, che si provano leggendo, c’è molta tenerezza e rispetto per questa ragazza che non riesce ad amarsi, anzi a mio avviso, che a tratti non vuole amarsi.
Facevo di continuo errori del genere, cercando approvazione dalle persone peggiori, ma tutto quello che ottenevo erano conferme delle paure che avrei dovuto esorcizzare.
Una protagonista narratrice mai vittima, un romanzo che sa di saggio, con un titolo impegnativo e crudo ancora più forte del titolo originale (Acts of desperation ).
Non è la classica storia di una relazione tossica, è una storia anche di scelte sbagliate prima inconsapevoli, poi consapevoli che hanno avuto ripercussioni sulla sua vita.
Avrei potuto scegliere altri grandi amori invece degli uomini che ho scelto di amare? Certo che avrei potuto, ma non l’ho fatto, e questa, la mia storia, è la storia di questo atto mancato.
l’atto mancato di cui parla la protagonista, è nei confronti di sé stessa.
Ho interpretato questo libro come una storia incentrata sulla ricerca dell’amore assoluto, la scoperta prima di tutto dell’amore per se stessi e di tutte le tappe che bisogna necessariamente compiere per raggiungerlo.
Il finale è più benevolo, è quasi risolutivo, aperto, richiamando appieno la collana di cui fa parte questo libro: “le fuggitive”.
E’ indubbiamente un testo complesso per i temi che tratta e per come è scritto e che, a mio avviso, necessita di una lettura priva di giudizio, comprensiva e aperta affinché si riesca ad apprezzarlo appieno e si possano cogliere tutte le sfumature che ha e la forza, che riesce ad esprimere.