Mare aperto

Caleb Azumah Nelson

Uno sguardo diretto. Un uomo sincero. Cerchi le parole, ma nessuna è adatta. Ti chiedi: esiste una sintesi più grande dell’amore? Lo sguardo non ha alcun bisogno di parole: è un incontro sincero.

Mare aperto è il diario di un uomo innamorato.

Lui è un fotografo, lei è una ballerina, due artisti, entrambi di colore. Dopo il loro primo incontro ad una festa in un locale di Londra, inizia un “gioco” fatto di appuntamenti con una serie di emozioni impegnative. Grazie al lavoro cominciano a frequentarsi e la passione per la musica diventa il collante di questa storia d’amore intima, vulnerabile, fragile e intensa, in cui sostenere il proprio desiderio si rivelerà l’atto da compiere più difficile in assoluto.

Del resto a volte, per venire a capo del desiderio, è meglio lasciarlo sbocciare. Sentire questa cosa, lasciare che ti prenda alla sprovvista, tenersi ben stretto quel dolore. Cosa c’è di meglio dell’essere convinti di andare incontro all’amore?

Poetico elegante e riflessivo, Caleb Azulah Nelson descrive l’amore come un’armonia ma, al posto delle note di una canzone e dei passi di una coreografia di danza, usa le parole, riuscendo a mostrare il più bello dei paradossi della vita: l’amore, che ha il suo linguaggio fatto di vibrazioni, sguardi e connessioni emotive, ha necessariamente bisogno anche delle parole e lui sceglie quelle giuste.

L’amore è febbre e cura;

L’amore è giunzione e strappo;

L’amore è stare in mare aperto;

L’amore è protezione della vulnerabilità che si scontra con la durezza della società;

L’amore prova a sovrastare i vissuti traumatici; 

L’amore ha un nome ed è casa;

L’amore è una lotta interiore di accoglienza dell’altro;

L’amore è un processo evolutivo;

L’amore è un incontro con il desiderio;

L’amore è un seme che sboccia;

L’amore vero è stare nel mondo in modo sincero.

Stilisticamente parlando, con delle forti affinità con la scrittura di Sally Rooney, Caleb Azumah Nelson, nel suo romanzo d’esordio, racconta il mondo interiore ed il caos emotivo, scrivendo un romanzo avvolgente che non ha boe di salvataggio e che svela tutte le contraddizioni di cui siamo fatti, ed il reale significato di un incontro vero con l’altro.  

Sapevi che amare è sia nuotare che annegare. Sapevi che amare è essere intero, incompleto, una giunzione, una crepa, un cuore, un osso. E’ sanguinare e guarire. E’ stare nel mondo in modo sincero. E’ collocare qualcuno accanto al tuo cuore pulsante, nel buio assoluto delle tue viscere, e confidare che ti terrà stretto. Amare è fidarsi, fidarsi è avere fede. In quale altro modo dovresti amare?

Elimina il tabù del “maschio alfa macho” dei tempi d’oggi e ci fa immergere nella dolcezza e nei turbamenti umani maschili, affrontando intensamente anche il tema del razzismo, che viene raccontato usando una bellissima similitudine biologica: il dolore, profondo ed esternamente impercettibile che è però presenza costante, è apoptosi: un processo di morte cellulare programmata “senza perdita di sangue”, compiuto dall’organismo in modo fisiologico per favorire un corretto sviluppo dello stesso.

Una metafora che rappresenta perfettamente la convivenza con il disagio emozionale di un’etnia nella quotidianità della nostra epoca e gli effetti che hanno il dolore e le altre emozioni come la paura, la rabbia, la diffidenza e l’emarginazione, che urlano, silenziosamente, nel corpo di un ragazzo di colore.   

C’è una rabbia che provi. E’ fredda e azzurra e immobile. Vorresti che fosse rossa, così uscirebbe da te esplodendo, e la faresti finita, ma sei troppo abituato a raffreddare questa rabbia quindi rimane dove sta. A volte questa rabbia ti provoca un dolore talmente forte che fatichi a muoverti. A volte la rabbia ti fa sentire brutto e immeritevole di amore e meritevole di tutte le traversie che ti capitano. A volte ti dimentichi che essere te stesso è essere un corpo Nero, e non molto altro.

Pieno di musica, libri e verità, Mare aperto ha tutto ciò che è necessario per un libro così introspettivo.

Una coppia di solisti impegnati in conversazioni così armoniose che si fa fatica a distinguerli l’uno dall’altro. Non siete musicisti ma la musica.

Da sempre penso che leggere sia come stare in mare aperto: lontani dalla terra ferma e da punti di rifermento, esposti alle correnti e in balia di qualunque evento, ma anche liberi di godersi il mare e nuotare in acque calme e confortevoli.

Un mare aperto in cui veniamo inevitabilmente trafitti dalle frecce dell’amore e della vita; ed è questo il motivo che ha reso questo libro personalmente ancora più speciale.