Lezioni di chimica

Bonnie Garmus

LA CHIMICA E’ CAMBIAMENTO, scrisse. “Ogni volta che dubitate di voi stesse” disse quindi, girandosi verso il pubblico, “ ogni volta che avete paura, ricordate: il coraggio è alla base del cambiamento e il cambiamento è ciò a cui siamo chimicamente destinati.”

Elizabeth Zott è una donna rivoluzionaria. E’ il 1952 in California. Lei è una scienziata, che sfida il giudizio di una società  patriarcale; è una donna fuori dal coro, audace e integra. In laboratorio nessuno la prende sul serio, ma proprio in quell’ambiente ostile conosce il famoso chimico Calvin Evans. Tra i due nasce un’intesa, prima lavorativa, poi di amicizia, che si trasforma in un amore vero, goffo e complice. La chimica però è cambiamento e così anche la vita di Elizabeth prenderà strade nuove, che mai avrebbe immaginato per sé.

“Preferisco la matita alla penna? Perché a differenza dell’inchiostro, la grafite è cancellabile. Le persone commettono errori, signor Roth, e la matita permette di cancellare l’errore e andare avanti. Gli scienziati mettono in conto l’errore e accettano il fallimento.”

Lezioni di chimica è un romanzo scritto bene, che parla di emancipazione femminile, violenza di genere, del ruolo della donna nel mondo del lavoro e nella famiglia, del bigottismo sociale e, infine, racconta di una rivoluzione generale, che parte dal singolo per arrivare poi ad un’intera platea quasi tutta femminile, creando un movimento reale e forte, figlio del coraggio e dell’emancipazione del pensiero. Le donne in questo libro sono due: una è schiava del sistema, sottomessa alla figura maschile; l’altra invece crede in se stessa è leale e sceglie di sfidare questo sistema.                                                  

“Uomini e donne sono comunque esseri umani, e in quanto tali noi siamo il risultato di come veniamo cresciuti, siamo le vittime dei nostri tristi sistemi educativi e responsabili dei nostri comportamenti. Voglio dire che la riduzione delle donne a qualcosa di inferiore agli uomini e l’elevazione degli uomini a qualcosa di superiore alle donne non è biologica, ma culturale. E che comincia con due parole: rosa e azzurro. Da lì in poi, è già tutto fuori controllo.”

Bonnie Garmus tratta tutti questi aspetti sociali, senza tralasciare però quello più vulnerabile: l’accettazione di sé stessi attraverso la scoperta della propria natura e del proprio vissuto e la spontaneità delle connessioni umane fondate sui sentimenti veri.

Come un elemento chimico che è unico e affine solo ad alcuni degli elementi esistenti, così anche noi essere umani siamo unici e rispondiamo a noi stessi e a ciò che abbiamo dentro, anche nell’incontro con l’altro: allo stesso modo in cui un elemento si lega ad un altro per creare composti nuovi, così anche l’essere umano tramite l’incontro e il legame con l’altro in modo naturale si evolve. Questo può accadere solo se l’altro è affine, altrimenti il legame si rompe, perché non tutti i legami sono forti abbastanza da durare e resistere.           

“E poi ecco di nuovo quell’impulso, lo stesso che la prendeva ogni volta che si trovava con lui, solo che in quel momento vi si abbandonò e agì di conseguenza. Sporse le mani e attirò a sé il suo viso, nel primo bacio destinato a cementare un legame permanente che nemmeno la chimica era in grado di spiegare.”

Elizabeth con le sue lezioni ci insegna tutto questo e anche che nella vita quello che conta è pensare con la propria testa, scoprire e seguire le proprie ambizioni e avere una matita 2B sempre a portata di mano.